Leggenda sulla nascita del Lievito naturale
non poteva mangiare il pane perché allergica...
Oggi vi racconto una storia, la storia della signora Elisabetta Bird, di Birmingham, che non potava mangiare il pane perchè allergica al lievito, cioè l’insieme di microrganismi che, aggiunti all’impasto del pane, scompongono l’amido presente nella farina, lo trasformano in zuccheri e scompongono gli zuccheri in alcool etilico e anidride carbonica, la quale, a sua volta, fa rigonfiare l’impasto prima della cottura.
L’affettuoso marito della signora Elisabetta, il chimico Alfred, decise dunque, per amore della moglie, di cercare un lievitante diverso e pensò di usare la reazione fra il bicarbonato di sodio e un sale acido, miscelati dentro l’impasto; dalla loro reazione infatti si libera abbastanza rapidamente anidride carbonica, la stessa prodotta dal lievito naturale.
Ebbene, la cosa riuscì con la moglie e Bird decise di mettere la sua miscela a disposizione di altri, anzi, di farne oggetto di produzione commerciale. Nacque così nel 1843 il lievito artificiale. Fu un evento. La notizia si diffuse, ne parlarono i giornali e negli anni seguenti nacquero ditte che producevano lieviti artificiali, tutti a base di bicarbonato di sodio, che furono molto apprezzati dai fornai e che permettevano di prepapre il pane rapidamente, anche per i soldati durante le campagne militari.
Ecco che a questo punto esce dall’anonimato Eben Horsford, un chimico che era andato a perfezionare i suoi studi in Germania, guarda caso nel laboratorio di un altro famoso personaggio: Justus Liebig (a voi non fa venire in mente il dado?) che aveva pensato ad un lievito artificiale, ma senza successo.

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