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Crisi nera per l'arte bianca

Negli ultimi anni il numero dei forni è sceso da 160 a 100

È crisi nera anche per l’arte bianca. Pane, dolci e tanta, tanta fatica. L’affanno di chi si suda letteralmente la pagnotta, tirandosi giù dal letto quando la città ancora dorme con respiro pesante. E anche così non basta.

La gente non compra più pane, se lo impasta in casa oppure si serve al supermercato. E poi c’è la concorrenza sleale di chi vende sottovoce filoncini precotti, senza dichiararne provenienza né identità. Tempi duri.

Secondo la stima di Tullio Leonardi, presidente dei panificatori della Cna, la crisi ha quasi dimezzato i panifici artigianali: erano centosessanta, ne è rimasto un centinaio. E il numero è destinato ad asciugarsi ancora.

Il mese di febbraio se n’è portati via altri quattro in un colpo solo, quelli dei fratelli Mirko e Stefano Canevaro. In città, a San Silvestro, Bancole e Montata Carra. Saracinesche sigillate e nessun subentro in vista.

Lo smarrimento dei clienti che, una vetrina dopo l’altra, stanno perdendo ogni appiglio allo loro geografia quotidiana. Ma il sentimento non basta a tenere in equilibrio un’attività commerciale.

Dal suo osservatorio della Cna, però, Leonardi la vede nera. «Stanno diminuendo le aziende artigiane perché non ci sono più clienti – diagnostica – Gli extracomunitari hanno altre abitudini, mangiano il pane surgelato e molti se lo fanno in casa, e poi ci sono le maledette diete che hanno demonizzato il pane. Per non parlare dei supermercati che hanno ucciso le piccole e medie attività».

Obiezione: non è che il pane del fornaio è diventato troppo caro? «Caro? Questa è una sciocchezza, il pane non costa niente. Sono anni che non aumentiamo i prezzi, nonostante sia lievitato il costo della manodopera».

Citando Carlo Petrini ( il padre  di Slow Food) : «Oggi bisogna reagire con una piccola distribuzione del XXI secolo, che non può indossare l’abito del vecchio bottegaio. Quello non ce la fa più. In questo mondo arrogante ci si difende con professionalità, non con nostalgie».

chiusi panifici

 

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